La riabilitazione


Riacquisire la mobilità


Dopo l'intervento chirurgico, è importante riacquisire una mobilità tale da permettere di avere la massima indipendenza. Questo è sicuramente un periodo critico, ma con l’aiuto di medici professionisti, strutture di supporto, famiglia ed amici, tutto sarà più semplice.

Approccio collettivo

Collaborare con un team di esperti migliora la qualità della cura e abbrevia i tempi di riabilitazione. Il medico vi indirizzerà verso medici professionisti i quali vi coinvolgeranno nei vari aspetti della riabilitazione basata su bisogni fisici, psicologici e professionali. Le figure utili durante la vostra guarigione saranno il tecnico ortopedico, il fisioterapista, lo psicologo e in alcuni casi anche il dietologo. In alcune zone questo tipo di team è disponibile in centri di riabilitazione specializzati, se si vive in piccole città o zone rurali, potrebbero non esserci abbastanza pazienti per sostenere tali strutture. In questo caso, chiedete al vostro medico o tecnico ortopedico di aiutarvi nello sviluppo di un piano riabilitativo con i medici professionisti della vostra zona, coordinando il team. In alternativa, si potrebbe fare il pendolare da un centro di riabilitazione fino a quando non si sarà raggiunta una certa indipendenza.

Partecipazione attiva

La parte più importante del processo di riabilitazione è sempre il diretto interessato, e la sua partecipazione attiva sarà un fattore centrale nella guarigione fisica ed emotiva. Essere attivi nella riabilitazione, avere il controllo sulla propria vita aiuterà nel riacquistare la propria indipendenza.

Le fasi di riabilitazione

Guarire da un’amputazione necessita tempo. La durata del periodo di guarigione dipende da vari fattori quali ad esempio la causa dell’operazione, la riabilitazione scelta, l’età di una persona e la sua determinazione nel guarire. Solitamente il processo di riabilitazione si divide in 3 fasi:

  1. Cicatrizzazione
  2. Mobilizzazione
  3. Reintegrazione

È importante ricordare che ogni persona è unica e che ogni medico professionista ha la propria preferenza in tema di cure. Ciò significa che le fasi delineate delle pagine successive potrebbero non coincidere con la vostra cura.

È essenziale dunque, rispettare sempre il proprio piano di cura definito dal team di riabilitazione e valutare se i consigli qui riportati sono applicabili al vostro piano.

Fase di guarigione della ferita

Dopo l’operazione, la terapia si concentrerà sul guarire la ferita e dare forma al moncone. In questa fase il medico chirurgo è coinvolto attivamente e sarà assistito dal team di infermieri dell’ospedale.

Cura della ferita

Dopo l’operazione viene applicata una speciale benda rigida rimovibile che avrà grandi benefici per la salute, tra cui:

  1. riduzione del dolore
  2. riduzione del tempo di guarigione della ferita
  3. riduzione del rischio di ferite al moncone in seguito a cadute
  4. riduzione del rischio di contratture al ginocchio (riduzione del muscolo e dei suoi tendini).

In alternativa il moncone può essere fasciato con una benda elastica, ma ciò dipende unicamente dai propri bisogni e dalle raccomandazioni del medico chirurgo.

Sagomare il moncone

Quando la ferita sarà sufficientemente cicatrizzata, e non ci saranno complicazioni quali infezioni, si potrà rimuovere la fasciatura e cominciare la terapia compressiva. La terapia compressiva viene controllata dal terapista o infermiere con lo scopo di sagomare il vostro moncone, passaggio importante che influirà sulla vestibilità della protesi. Il modo migliore per sagomare il moncone è applicarci sopra una cuffia in silicone. Questa cura sarà introdotta in modo graduale, inizialmente due volte al giorno fino a 4 ore alla volta. Un’altra opzione di terapia compressiva è quella della benda o della calza elastica sul moncone.

Fase di mobilizzazione

Durante questa fase della cura, il corpo dovrebbe essere mobilizzato con speciali esercizi, preferibilmente supervisionati da un fisioterapista specializzato nella cura degli amputati. In questa fase, la formazione del vostro moncone con cuffia in silicone è ancora in corso e il tecnico ortopedico monitorerà i vostri progressi per vedere quando sarete pronti per la fase di reintegrazione. Quando la ferita sarà sufficientemente guarita, il dottore vi dimetterà dall’ospedale, dove continuerete gli esercizi di mobilizzazione fino a quando non sarete pronti ad indossare la gamba protesica.

Controllo del peso

Durante e dopo la riabilitazione è importante mangiare sano e mantenere un peso costante per le seguenti ragioni:

  • mantenere la giusta vestibilità dell’invasatura
  • ridurre il consumo di energia usando una protesi
  • prevenire o ridurre condizioni secondarie quali ad esempio mal di schiena
  • controllare malattie come diabete e pressione alta

Nella sezione Cura e manutenzione, vi offriamo alcuni consigli pratici che potreste trovare utili.

Il dolore fantasma

Il dolore fantasma è la sensazione di dolore in un punto del corpo chei in realtà non esiste. Una volta veniva considerato un fenomeno psicologico dovuto all'amputazione, ora è invece riconosciuto come una sensazione che ha orgine nel midollo spinale e nel cervello. Non tutti hanno questo dolore fantasma e insieme al medico si potrà discutere la cura e la fisioterapia da adottare, così come l'uso di tecniche di rilassamento.

La reintegrazione

Riacquisire la mobilità

Lo scopo della fase di reintegrazione è quello di riacquisire la mobilità e la propria indipendenza, per quanto possibile, al livello precedente l’amputazione.

Protesi di arto inferiore temporanea

Quando le condizioni del vostro moncone saranno soddisfacenti, si potrà cominciare a misurare e progettare la vostra protesi di arto inferiore temporanea.
Il primo passo è valutare le vostre condizioni e capacità fisiche. Per esempio, camminerete principalmente al chiuso o su terreni piani? Ci sono colline o pendenze vicino casa e usate spesso le scale? Vorreste praticare sport?

La protesi di arto inferiore è progettata per riprodurre movimenti naturali ed ottimo funzionamento; i componenti protesici moderni permettono a chi ha perso un arto di godere di nuovi livelli di libertà fisica. La vestibilità e la fabbricazione della protesi è sia scienza che arte. I due aspetti più importanti di una protesi di arto inferiore, comunque, sono un'ottima vestibilità dell’invasatura e corretto allineamento dei componenti protesici con il moncone.

Il moncone attraversa il processo di guarigione e il cambiamento di forma, stabilizzandosi entro sei mesi o più. Il cambio di forma è dovuto alla combinazione di diversi fattori. I muscoli del moncone si atrofizzeranno, non funzionando più come prima. Potreste prendere o perdere peso, o perdere tono muscolare. Comunque, una volta ripreso a camminare, ricostruirete un pó del vostro tono muscolare ritornando magari al vostro peso normale.

Quando il moncone cambierà forma, sarebbe preferibile sostituire l’invasatura con una nuova. Questo succede spesso durante il periodo successivo all’operazione.

Protesi di arto inferiore definitiva

Nel momento in cui le condizioni del moncone saranno stabili, in genere dopo sei mesi o più, potrà essere preparata un’invasatura per la vostra protesi. Quando la indosserete una seconda volta, avrete più esperienza e potrete perciò fare qualsiasi domanda che riterrete necessaria. Sebbene avrete un’invasatura definitiva, dovrete cambiarla regolarmente con una nuova. Non si può prevedere ogni quanto tempo questo sarà possibile, e varierà in base al paziente.

Imparare a camminare con la vostra protesi di gamba

È importante esercitarsi a camminare con una protesi nel modo più normale possibile e con il minimo dispendio di energia; il fisioterapista e/o il tecnico ortopedico saranno al vostro fianco in questa fase di apprendimento.

Durante il mese successivo all'intervento potreste avere dei dolori, ma non appena sarete guariti, camminare diventerà sempre più facile. Il vostro fisioterapista, affiancato dal tecnico ortopedico, vi darà degli esercizi specifici da fare i quali vi permetteranno di allenare i muscoli a camminare con una protesi. Alcuni esercizi sono illustrati qui, ma vi consigliamo di chiedere sempre prima consiglio al vostro fisioterapista, il quale determinerà qual è l'esercizio più adatto alla vostra situazione.

Aspetti psicologici

Dopo l'amputazione, è importante curare anche l'aspetto psicologico, oltre a quello fisico, in quanto vi troverete spesso ad affrontare momenti di sconforto; nonostante ciò questa situazione è da considerare come parte naturale del processo di guarigione. La vostra famiglia e gli amici vi saranno vicini e il vostro tecnico ortopedico vi potrà mettere in contatto con persone che stanno vivendo la vostra stessa esperienza cosicché potrete avere un sostegno aggiuntivo.

Durante il periodo di guarigione vi capiterà spesso di essere sopraffatti dal dolore e dalla tristezza. Tenete in mente che tutto ció fa parte del processo naturale di convalescenza. Passare del tempo con le persone a voi care e discutere con chi ha vissuto la stessa esperienza, vi aiuterà ad affrontare meglio questo particolare periodo della vostra vita.

Se pensate di non farcela a sopportare tutto questo, potrete sempre chiedere aiuto ad uno psicologo. Un sostegno psicologico potrebbe rivelarsi un aiuto prezioso nella fase di recupero e di miglioramento della qualità della vita. L’entità degli aspetti psicologici legati ad una amputazione può essere considerevole e la vita ne può essere influenzata su più aspetti; per questo che è essenziale adottare un atteggiamento proattivo per affrontare questi aspetti della vostra riabilitazione.

Nota:

Seguire sempre la terapia e gli esercizi concordati con il team di riabilitazione e con il vostro tecnico ortopedico, le uniche persone più competenti e informate sulla vostra situazione per soddisfare al meglio le vostre esigenze.